Rettili Sauri Squamati Mammiferi Artiodattili Carnivori Cetacei Folidoti Insettivori Iracoidei Lemuri Marsupiali Monotremi Perissodattili Pinnipedi Proboscidati Rosicanti Scimmie Sdentati Sirenidi Tubulidentati Volitanti Uccelli Brevipenni Cantatori Coracirostri Fissirostri Giratori Gralle Lamellirostri Levirostri Longipenni Pappagalli Passeracei Razzolatori Ronzatori Steganopodi Urinatori Rampicanti Rapaci Invertebrati Aracnidi Brachiopodi Briozoi Celenterati Conchiferi Crostacei Echinodermi Gasteropodi Insetti Miriapodi Molluschi Protozoi Tunicati Vermi Varano del Nilo (Polydaedalus niloticus) Cabaragoya di Ceylon (Hydrosaurus bivittatus) Pachisauro (Pachysaurus albogularis) Varano della sabbia (Psammosaurus griseus) Teiu o Teio o Salompenter (Podinema teguixin) Taragira (Chemidophoprus sexlineatus) Lucertola Ocellata o Occhiata (Lacertola ocellata) Zootica di Monte o Pirrogastia (Zootica pyrrogastra) Occhio di Serpente (Ophiops elegans) VITA DEGLI ANIMALI - RETTILI - SAURI SQUAMATIRAMARRO (Lacerta vilidis)Il Ramarro è di color verde e giallo nella parte inferiore del corpo. Il colore, però, varia notevolmente, trovandosene alcuni di color verde pallido, verde-mela e verde-azzurro. Le femmine si distinguono dai maschi per i colori più chiari. Gli individui adulti misurano da 26 a 30 centimetri; la coda, da 15 a 18.LUCERTOLA (Lacerta agilis)La Lucertola propriamente detta è più piccola, ma di struttura più robusta; la sua lunghezza raggiunge raramente i 16 centimetri, dei quali un po' più della metà corrisponde alla coda. Il colore e verde-grigio con una fascia nera o bruna che corre per tutta la lunghezza del dorso; il ventre e i fianchi sono bianchi o verdi con macchie nere.Modello tridimensionale di lucertola LUCERTOLA OCELLATA o OCCHIATA (Lacertola ocellata)Nel sud dell'Europa, alle predette specie si aggiunge la Lucertola Ocellata, la più bella di tutta la famiglia. La parte superiore del corpo è di color verde con un disegno verde più chiaro; ai lati notiamo delle macchie azzurre e nere, mentre il ventre è verde chiaro o giallo chiaro. Gli individui giovani si distinguono dai più vecchi per il colore meno vivo e per le macchie più numerose. La sua lunghezza può arrivare ai 60 centimetri.La Lucertola Ocellata è diffusa nelle zone meridionali dell'Europa, fino dove giunge la coltura dell'olivo. Ordinariamente la si vede aggirarsi nelle vicinanze di un albero ed arrampicarvisi a volte fino all'altezza dei primi rami; se è inseguita, osa slanciarsi dall'alto sulla terra. In caso di pericolo, generalmente fugge e si nasconde nella sua tana; se si cattura senza usare precauzioni, morde anche energicamente e si difende con le aguzze unghie. Il suo cibo è quello delle altre lucertole, ma, fidando sulla sua forza, insegue anche animali più robusti; dopo il pasto si lecca i baffi come farebbe un gatto dopo aver bevuto il suo latte. Si ciba di uova, perfino di quelle della sua stessa specie. In cattività diventa molto mansueta, ma non sopravvive al freddo intenso e ai frequenti sbalzi di temperatura. Grazie ai suoi mezzi di difesa deve temere meno nemici che non le sue affini: i suoi avversari più terribili sono gli uccelli rapaci. Spesso l'uomo le uccide ritenendole, a torto, velenose. ZOOTICA DI MONTE o PIRROGASTIA (Zootica pyrrogastra)Questa lucertola appartiene alla specie dei sauri partorienti o zootichi (zootica). Poche sono le caratteristiche che la differenziano dalle altre lucertole: mancano i denti palatini, le membra sono relativamente brevi e le tempie sono coperte di scudetti regolari. La Zootica di Monte raggiunge la lunghezza di 15 centimetri, dei quali la metà appartiene alla coda. Il colore delle parti superiori è marrone con una serie di punti più scuri; i fianchi sono grigi, la gola è azzurra con riflessi rosati, la parte inferiore è giallo-zafferano. Nella femmina i colori variano tanto che si credette di poterne dividere diverse specie. Comune a tutte è però il giallo-zafferano del dorso.Essa è diffusa specialmente nell'Europa settentrionale, tanto che se ne trovano esemplari nelle zone pianeggianti dello Jutland e perfino nella penisola scandinava. Nelle Alpi abita le zone fino a 3000 metri, ma in queste parti passa quasi tutto l'anno in letargo. Nel modo di vivere, la Zootica non differisce molto dalle altre lucertole: sceglie quasi la stessa dimora, è vivace e agile; tutte hanno in comune la passione per il sole. OCCHIO DI SERPENTE (Ophiops elegans)E' un particolare tipo di lucertola, che si distingue per la mancanza di palpebre e di collare.La testa ha forma di piramide, tanto alta quanto larga. Il colore delle parti superiori è verde-oliva con due strisce gialle a macchie nere che corrono lungo i lati; le parti inferiori sono bianche. L'animale è lungo da 10 a 13 centimetri, di cui la metà appartiene alla coda. La specie è diffusa in Asia minore e nel Caucaso. ELODERMA (Heloderma horridum)Questo animale, del cui modo di vivere poco si sa, merita attenzione, perché la struttura dei suoi denti ha delle somiglianze con quella dei cosiddetti «serpenti sospetti» e ciò sembra avvalorare la convinzione radicata negli indigeni del Messico che l'animale sia velenoso.Non essendosi mai potuto accertare anatomicamente la verità di questa credenza, da noi l'animale viene ritenuto innocuo. Esso vive nelle regioni più calde del Messico, dove è, generalmente, conosciuto con il nome di Alcarán (che significa «scorpione»); esso corre con lentezza e, come tutti i suoi affini, spesso caccia fuori la lingua: se è molestato, si difende, facendo uso dei denti. Questo sauro ha qualche somiglianza con i varani, pur essendo più tozzo: tutto il corpo è ricoperto di squamette simili a perle, tanto che la pelle risulta al tatto scabrosa e granulosa. Il colore è marrone chiaro, con punti gialli; la coda presenta parecchie fasce anulari e le parti inferiori sono anch'esse marrone con macchie gialle. Gli individui adulti possono giungere fino alla lunghezza di 60 centimetri. Guadagnare navigando! Acquisti prodotti e servizi. Guadagnare acquistando online. CAMALEONTIIl Camaleonte, conosciuto fin dai tempi più antichi, rappresenta con i suoi affini una particolare famiglia di sauri: i vermilingui. Tutti i Camaleonti si rassomigliano tra loro, pur distinguendosi, per caratteri essenziali, da tutti gli altri sauri. Il tronco sembra quello del maiale e del formichiere; è alto, assai compresso ai lati e presenta sul dorso una curvatura acuta e tagliente sulla quale esistono granulazioni membranose più sviluppate che in tutto il resto del corpo, tanto da formare un orlo molto evidente.La testa, a forma di piramide, è generalmente angolosa. Le zampe sono magre e tondeggianti, quasi di uguale altezza, le dita, in numero di cinque per ogni piede, sono riunite fino alla base della falange da una membrana, in modo da formare due gruppi opponibili l'uno all'altro, quasi come le ganasce di una tenaglia, per meglio afferrare i rami. Non si ritrova in natura un'uguale conformazione di dita. La coda, forte e rotonda, si rimpiccolisce a poco a poco verso la punta e, a volte, si incurva a spirale. La pelle, anziché di squame, è rivestita di piccoli rilievi granulosi tra i quali esistono, qualche volta, piccoli scudetti: questa struttura della pelle permette una grande facilità di estensione. Più sorprendente ancora appare la struttura degli occhi del Camaleonte. Sono rivestiti di palpebre robuste, le quali non lasciano che una piccola apertura per la pupilla. I loro movimenti sono del tutto indipendenti gli uni dagli altri, sicché, mentre l'occhio destro può guardare in basso, il sinistro può dirigere il suo sguardo in tutt'altra direzione. Questa mobilità, che non si osserva in alcun altro animale, permette al Camaleonte di vede ovunque senza bisogno di spostarsi. La struttura interna non è meno singolare di quella esterna. Nel cranio sporgono le orbite straordinariamente grandi e cerchiate, l'osso frontale è costituito da un sol pezzo e le ossa temporali sono sottili. Il collo comprende solo due o tre vertebre; diciassette o diciotto sono quelle del dorso, la regione lombare ne ha due o tre e altrettante quella sacrale; in numero variabile da sessanta a sessantasei sono le vertebre della coda. Le costole sono riunite, sul lato inferiore, da una cartilagine. Assai robuste sono le ossa del tarso (cinque in tutto). La lingua ha una struttura alquanto particolare ed è un organo importantissimo per la vita dell'animale, tanto quanto lo può essere quella del formichiere o del picchio. Di solito è raccolta nella faringe, ma, quando viene lanciata fuori, arriva ad una lunghezza di 15-18 centimetri; è grossa come una penna di cigno, elastica e poco cedevole al tatto. Nove muscoli per lato collegano l'osso ioide (in cui poggia la lingua in posizione di riposo) al torace. La parte mobile della lingua si compone di due parti: una per afferrare e l'altra per trattenere. La prima parte, lunga tre centimetri, è ricoperta da una mucosa piuttosto ruvida, su cui sembra spalmata una materia vischiosa che è prodotta da parecchie ghiandole. La seconda parte è di varia lunghezza. L'estendersi della lingua avviene per l'afflusso del sangue nei vasi delle grandi arterie linguali e non, come è stato detto, per inalazione di aria. L'animale aspetta, anche per un giorno intero in uno stesso luogo, quel nutrimento che il caso gli procurerà. Con la velocità del fulmine la lingua scivola fuori della bocca e afferra a distanza l'oggetto contro cui è stata lanciata. E' facile immaginare come l'aspetto compassato del Camaleonte, la sua tecnica per cibarsi, abbiano attirato l'attenzione dei profani e dei naturalisti: più di tutto, però, ha sempre colpito la mutabilità dei suoi colori. Prima si pensò che l'animale potesse cambiare a volontà il colore della sua pelle con quello degli oggetti vicini onde mimetizzarsi agli occhi dei suoi nemici. A lungo durò questo equivoco, finché Brücke, con minuziose ricerche, non svelò il mistero. Il mutare dei colori trova la sua giustificazione nella presenza di due strati di pigmenti, l'uno, nella parte superiore della pelle, l'altro, sotto questa, fin dentro i tessuti connettivi. Mentre uno strato è bianco e giallo, l'altro è bruno: così, a seconda del prevalere del colore del fondo, i due strati si avvicinano e si compenetrano, dando luogo a moltissime gradazioni di colore. Tutti i Camaleonti vivono nell'emisfero orientale del globo, non esistendo in America alcun esemplare. Vivono sugli alberi e solo eccezionalmente scendono a terra. Di solito, se ne vedono in gruppi di cinque o sei fra le foglie, immobili come se fossero saldati ai rami. La loro continua attività si limita alla lingua e agli occhi. Nessun altro vertebrato spia la preda con tanta costanza: chi ha avuto l'occasione di esaminare uno di questi animali, avrà notato i suoi occhi, costantemente in moto, che si muovono nelle più diverse direzioni. Se non sono vinti dalla fame, i Camaleonti aspettano che la preda si avvicini a una distanza conveniente, aprono lentamente la bocca e tirano fuori la lingua, in modo ché l'insetto, preso di mira, vi rimane appiccicato, grazie alla sostanza vischiosa. Dopo un rapido movimento masticatorio, l'animale ritorna alla primitiva immobilità. Durante il mio soggiorno ad Alessandria d'Egitto, mi capitò d'avere, nella mia stanza, una ventina di camaleonti vivi che s'insediarono sull'armadio, sulla tavola, fra le tendine, sui tubi della stufa e diedero caccia attiva alle mosche. Fu in questa occasione che ebbi modo di ammirare la pazienza e la perseveranza dell'animale: uno di essi, evidentemente affamato, si era insediato sulla spalliera di una seggiola e, dopo aver girato gli occhi in tutte le direzioni, si accorse di una mosca sulla tavola vicina. La speranza che l'insetto potesse andare a posarsi vicino al suo muso restò delusa. Allora, con grande circospezione, cominciò a spostarsi (uno degli occhi era sempre rivolto alla mosca e l'altro girava per conto suo in tutte le direzioni), scese dalla sedia e con meravigliosa abilità si arrampicò su per la tavola, raggiungendone il piano, ma, proprio quando stava per lanciarle contro la lingua, con sua grande delusione, la mosca volò via. Dopo aver volto lo sguardo tutt'intorno il nostro camaleonte scopre un'altra mosca, rintanata in un angolo del soffitto scende dal tavolo e si arrampica sul tubo della stufa, ma si accorge che la preda è fuori tiro per pochi centimetri. L'animale, sfortunato, ma ottimista, aspetterà che il destino spinga la mosca più vicino alla sua lingua e si arrenderà all'evidenza della sua inutile caccia solo dopo che la mosca se ne sarà volata via. Si crede che, anche volendo, il Camaleonte non possa fare nel corso della giornata che pochi passi. Questo non è esatto e lo posso dire per mia diretta osservazione, perché se ne ha voglia, nel giro di un'ora può coprire uno spazio anche notevole. Alcuni naturalisti hanno, inoltre espresso l'opinione che non possa nuotare, dal momento che le due parti del corpo sono indipendenti come i suoi occhi; anche questo non è esatto, perché, ammesso che non si trovi spesso nella necessità di attraversare fiumi, sono sicuro che, cadendo nell'acqua, gli basterebbe gonfiarsi per non affondare. Generalmente, ci si fa una errata idea sulle capacità mimetiche della sua pelle, quando si crede che l'animale possa d'un tratto sfoggiare le più differenti gradazioni di tutti i colori possibili. Questo è inesatto. L'animale è ordinariamente verde-grigio, come i rami su cui vive, ma non può in alcun modo rendere il colore della sua pelle simile a quello di qualunque oggetto su cui si fermi. Fra i colori si osservano le gradazioni dell'arancio, del verde, dell'azzurro e del giallo, nonché tutti i passaggi dal nero al bianco attraverso il lilla, il grigio, il bruno. Tutti questi cambiamenti di colore avvengono o per influenze esterne, o per moti interni, o per l'effetto di alcune sensazioni (fame, sete, stanchezza, ecc.). Non tutte le parti del corpo sono soggette a questi mutamenti, infatti, la striscia che sottolinea la cresta dorsale e il lato interno delle zampe non cambiano mai. Più di tutto sono soggette a cambiamento quelle punteggiature scure e rotonde che si trovano sul dorso. La mattina, quando l'animale è tranquillo, la pelle è ordinariamente gialla; più tardi è color verde scuro e compaiono delle macchie scure. Nei momenti di eccitazione l'animale diventa verde; durante l'accoppiamento bianco-latte, e, quando è irritato, i colori mutano anche sotto l'influenza della luce e del calore. In genere, i colori e il disegno sono tanto più vivi quanto più l'animale è sano. Con i propri simili i Camaleonti si comportano come tutti gli altri rettili. L'indifferenza li porta ad ignorarsi vicendevolmente, salvo in alcuni casi di eccitazione per cui si assalgono furiosamente. Posti di fronte a un nemico, essi si gonfiano sì da apparire rotondi e poi si sgonfiano e fischiano e, se presi in mano, tentano anche di mordere. Come la maggior parte dei rettili, anche il Camaleonte può sopportare la fame senza alcun danno, salvo poi ad impinzarsi in una volta sola. Caccia solo piccoli insetti: la vischiosità della lingua non basta a trattenere prede di mole considerevole. Gli antichi naturalisti hanno supposto che esso partorisca prole viva, ma le osservazioni dei moderni provano il contrario. Uno di questi animali, in cattività, scavò una buca nella terra per deporvi le uova, che erano più di trenta. Ricoprì in seguito la fossa con terra e foglie secche. Un proverbio dice: «Un camaleonte visto è un camaleonte perduto», perché la sua migliore difesa, infatti, consiste proprio nella facoltà di mimetizzarsi. I suoi nemici sono tutti i quadrupedi carnivori, la maggior parte degli uccelli da preda, i serpenti e gli altri rettili. Anche l'uomo, per il desiderio di impadronirsene, spesso lo uccide o lo fa morire per maltrattamenti. Gli esemplari, appena raccolti, si mostrano molto irritabili, soffiano, si gonfiano e tentano anche di mordere; ben presto si assuefanno all'uomo, lo tollerano e, alla fine, mostrano anche una certa affezione. Richiedono calore e cibo, ma non si nutrono mai di un insetto morto, per quanto saporito possa loro sembrare. In Spagna questo sauro era utilizzato per la lotta contro le mosche. Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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